Ticket o polizza salute?

Il boom delle assicurazioni sanitarie in Italia

In risposta all’allungamento delle liste d’attesa presso gli ospedali pubblici, cresce il numero delle assicurazioni sulla salute, inserite come benefitnei contratti collettivi di lavoro o stipulate individualmente dai privati. Cosa offrono e quanto costano.

SSN italiano fra i numeri uno nel mondo…

Il sistema sanitario italiano è riconosciuto da più parti come uno dei migliori al mondo. Finanziato da un prelievo fiscale ad aliquota progressiva, è in grado di offrire prestazioni di pari livello a tutti i cittadini e residenti dietro pagamento di ticket di modesta entità. E dispensa completamente dal pagamento del ticket i soggetti a basso reddito, i pazienti invalidi e quelli affetti da alcune patologie rare e/o croniche. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente equo ed etico. La preparazione del personale medico in forza presso gli ospedali pubblici, inoltre, è di alto livello; e i nostri istituti di ricerca sono fra i più all’avanguardia d’Europa.

… Ma non perfetto

Eppure, anche il SSN italiano non è esente da problemi. Non solo per i casi di malasanità e i disservizi cui ci informa la cronaca con una certa frequenza (che sicuramente affliggeranno anche altri Paesi); ma soprattutto per i sempre più lunghi tempi di attesache separano i pazienti dal giorno della prenotazione a quello in cui possono finalmente sottoporsi a una visita specialistica o a un esame strumentale.

Il fatto di dover aspettare spesso dei mesi per iniziare un percorso diagnostico presso il servizio pubblico è probabilmente un’esperienza comune alla gran parte di noi. Riuscire a ottenere un appuntamento pochi giorni, o settimane, dopo che se ne è presentata la necessità è infatti un evento raro e fortunato… quasi come una piccola vincita alla lotteria! E chi può permetterselo scegliedirivolgersi alle strutture private, pagando costi ben più elevati del semplice ticket.

Del resto, il progressivo invecchiamento della popolazione −unito a un più alto grado di istruzione e a una migliore informazione riguardo alle “questioni di salute” −continua a far crescere la domanda di prestazioni mediche. A fronte, però, di un ridimensionamento di personale e strutture disponibili nel settore pubblico.

La tranquillità di una assicurazione sulla salute. Numeri e prestazioni

È per questo che vanno diffondendosi gli strumenti assicurativi privatistici, che permettono di accedere a servizi diagnostici e terapeutici presso studi professionali o cliniche private, senza fare code.

Secondo l’ISTAT, al 2015 erano oltre 11 milioni gli Italiani in possesso di un’assicurazione sanitaria: praticamente un quinto della popolazione e quasi il doppio rispetto al 2010. La maggior parte di questi (8,2 milioni) è rappresentata da:

lavoratori dipendenti che godono di un’assicurazione prevista come benefit dal contratto collettivo, di solito in alternativa all’aumento dello stipendio;
professionisti che beneficiano dei fondi di categoria (ex.: notai, avvocati, giornalisti).
I restanti 2,8 milioni circa si sono dotati, invece, di polizze private stipulate ad hoc, che offrono coperture più o meno estese secondo l’ammontare del premio pagato − compreso mediamente fra gli 800 e i 3600 euro l’anno.

Se le assicurazioni sanitarie inserite nei contratti lavorativio previste dai fondi di categoria pongono dei tetti piuttosto bassi per il rimborso del costo di tac, mammografie e prestazioni odontoiatriche, le polizze saluteofferte dalle compagnie private, invece, possono raggiungere cifre più importanti, che come sempre variano in ragione dell’entità del premio e della compagnia assicuratrice.

In generale, le assicurazioni sanitarie −che siano “di lavoro” o individuali − consentono di:

  • risparmiare tempo prezioso evitando le liste d’attesa
  • essere rimborsati, in modo totale o parziale, anche per quelle prestazioni non dispensate dal SSN −come visite dentistiche, acquisto di occhiali o apparecchi acustici
  • essere ricoverati in camere singole, con una copertura fino al 72% del costo delle stesse

Dal punto di vista fiscale, poi, i lavoratori che si avvalgono delle assicurazioni sanitarie previste da contratti collettivi o fondi di categoria possono detrarre il 19% delle spese mediche non rimborsate(con una franchigia pari a 129,11 euro) e dedurre dal reddito dichiarato fino a 3615,20 euro dei contributi versati in un anno. Mentre i beneficiari di assicurazioni individuali possono detrarre il 19% di tutte le spese sostenute per la propria salute, che siano state rimborsate o meno.

Anche viste dal lato dell’imprenditore/datore di lavoro che le fornisce ai propri dipendenti, le polizze salute si dimostrano molto convenienti, essendo interamente defiscalizzate.

È lo Stato stesso, infatti, ad incentivare il ricorso alle assicurazioni private, nell’intento di deflazionare la macchina della sanità pubblica assottigliando le liste d’attesa e rendendo meno affollati gli ospedali.

Come scegliere la propria polizza salute

Di primo acchito, quindi, le polizze salute presentano unacorposa serie di vantaggi.

Fra i pochi contro, d’altra parte, va ricordato il fatto che interventi chirurgici conservativi e poco invasivi (come, ad esempio, l’asportazione parziale della tiroide) sono spesso esclusi dalla copertura assicurativa −così come alcune altre prestazioni, a seconda del tipo di contratto stipulato. E che molte polizze prevedono franchigie cospicue e tetti di spesa alquanto stringenti.

Ad ogni modo, quando si parla di polizze individuali, il mercato propone una gamma molto varia di soluzioni. La sceltafra i tanti prodotti dovrà tenere conto dell’età e dello stato di salute(e quindi del rischio specifico) del soggetto e, a volte, anche della sua eventuale tendenza all’ipocondria!… (Diverso è il caso delle assicurazioni “da assunzione”, il cui contenuto è invece predisposto dalla contrattazione collettiva di categoria.).

Prima di decidere di dotarsi di una assicurazione sanitaria privata, dunque, è bene lasciarsi suggerire da un buon consulente assicurativo il prodotto più indicato per le proprie esigenze.

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